Pilastro di Mezzo: Rituale di connessione con le energie sottili
- André Eliat Marchand
- 5 feb
- Tempo di lettura: 4 min

Il Pilastro di Mezzo, noto anche come Pillar of Balance o Middle Pillar, è uno dei rituali più profondi e potenti all’interno delle tradizioni esoteriche occidentali, in particolare nella Qabalah, nell’Hermetic Order of the Golden Dawn e nelle sue derivazioni moderne. Questo rituale non è solo un esercizio di meditazione o visualizzazione, ma un vero e proprio atto di alchimia interiore, volto a equilibrare e armonizzare le energie sottili dell’individuo, connettendolo con le forze cosmiche e divine.
Contesto Storico e Tradizionale
Il Pilastro di Mezzo affonda le sue radici nella Qabalah ebraica, dove rappresenta l’asse centrale dell’Albero della Vita, il Pillar of Mildness (Pilastro della Mitezza), che bilancia le forze della Misericordia (Pilastro destro) e del Rigore (Pilastro sinistro). Nella tradizione cabalistica, l’Albero della Vita è una mappa simbolica della creazione e della coscienza umana, composta da dieci Sefirot (emanazioni divine) collegate da ventidue sentieri. Il Pilastro di Mezzo include cinque di queste Sefirot: Kether (la Corona), Tiphareth (la Bellezza), Yesod (il Fondamento) e Malkuth (il Regno), con l’aggiunta di Daath (la Conoscenza), un punto invisibile ma cruciale che rappresenta il passaggio tra i mondi superiori e inferiori.
Nell’ambito della Golden Dawn, il rituale è stato sistematizzato e adattato per l’uso pratico, diventando uno strumento fondamentale per lo sviluppo spirituale degli iniziati. Il suo scopo principale è quello di attivare e bilanciare i centri energetici (chakra) all’interno del corpo sottile, facilitando il flusso della Luce Divina attraverso l’individuo.
Significato Esoterico del Pilastro di Mezzo
Il Pilastro di Mezzo rappresenta l’equilibrio tra le polarità opposte: maschile e femminile, attivo e passivo, spirito e materia. È il ponte che collega il cielo e la terra, il divino e l’umano, permettendo all’operatore di diventare un canale per le energie superiori. Attraverso questo rituale, l’individuo non solo si armonizza internamente, ma si allinea anche con il macrocosmo, riconoscendo la propria natura come parte integrante del Tutto.
Le cinque Sefirot del Pilastro di Mezzo corrispondono a specifiche qualità divine e a centri energetici nel corpo umano:
Kether (Corona): La volontà divina, l’unità primordiale. Corrisponde alla corona della testa.
Daath (Conoscenza): La porta verso l’inconoscibile, il punto di contatto tra il manifesto e il non-manifesto. Corrisponde alla gola.
Tiphareth (Bellezza): Il cuore dell’Albero, il sé superiore, l’armonia e la compassione. Corrisponde al cuore.
Yesod (Fondamento): L’inconscio, l’immaginazione e le forze creative. Corrisponde agli organi genitali.
Malkuth (Regno): Il mondo fisico, la manifestazione finale dell’energia divina. Corrisponde ai piedi.
Svolgimento del Rituale
Il rituale del Pilastro di Mezzo è strutturato in diverse fasi, che includono la visualizzazione, la vibrazione di nomi divini e la canalizzazione dell’energia. Ecco una guida dettagliata per il suo svolgimento:
1. Preparazione
Prima di iniziare, è essenziale creare uno spazio sacro. Purifica l’ambiente con incenso, acqua o suono (ad esempio, una campana). Assumi una posizione comoda, preferibilmente in piedi, con i piedi leggermente divaricati e le braccia lungo i fianchi. Chiudi gli occhi e concentrati sul respiro, portando la mente in uno stato di calma e ricettività.
2. Visualizzazione del Pilastro
Visualizza una colonna di luce bianca o dorata che si estende dal cielo sopra di te fino alla terra sotto i tuoi piedi. Questa è il Pilastro di Mezzo, il canale attraverso cui scorrerà l’energia divina.
3. Attivazione delle Sefirot
Inizia a “scendere” lungo il Pilastro, attivando ogni Sefira attraverso la visualizzazione e la vibrazione dei nomi divini associati:
Kether (Corona): Visualizza una sfera di luce bianca sopra la tua testa. Pronuncia il nome divino Eheieh (אהיה), vibrandolo con intenzione. Senti l’energia divina scendere attraverso la corona.
Daath (Conoscenza): Sposta la tua attenzione alla gola, visualizzando una sfera di luce grigia o blu. Vibra il nome YHVH Elohim (יהוה אלהים), connettendoti alla conoscenza trascendente.
Tiphareth (Bellezza): Dirigi la tua attenzione al cuore, visualizzando una sfera di luce dorata. Vibra il nome YHVH Eloah Ve-Daath (יהוה אלוה ודעת), sentendo l’amore e l’armonia fluire attraverso di te.
Yesod (Fondamento): Sposta la tua attenzione alla zona pelvica, visualizzando una sfera di luce viola. Vibra il nome Shaddai El Chai (שדי אל חי), attivando le forze creative e immaginative.
Malkuth (Regno): Infine, visualizza una sfera di luce marrone o verde sotto i tuoi piedi. Vibra il nome Adonai Ha-Aretz (אדני הארץ), radicandoti saldamente nel mondo fisico.
4. Circolazione dell’Energia
Una volta attivate tutte le Sefirot, visualizza l’energia che scorre lungo il Pilastro, dal cielo alla terra e viceversa. Puoi anche immaginare un flusso circolare, portando l’energia da Malkuth a Kether e ritorno, creando un circuito chiuso di forza vitale.
5. Chiusura
Concludi il rituale ringraziando le forze divine e riportando lentamente la tua consapevolezza al mondo fisico. Apri gli occhi e prenditi un momento per integrare l’esperienza.
Applicazioni Pratiche e Benefici
Il Pilastro di Mezzo è un rituale versatile che può essere adattato a diverse esigenze spirituali. Tra i suoi benefici principali vi sono:
Bilanciamento energetico: Equilibra le polarità interne, promuovendo armonia e stabilità.
Purificazione: Rimuove blocchi energetici e purifica il corpo sottile.
Connessione spirituale: Rafforza il legame con il sé superiore e le forze divine.
Protezione: Creando un flusso armonioso di energia, il rituale agisce come uno scudo contro influenze negative.
Il Pilastro di Mezzo è un rituale profondo e trasformativo, che richiede pratica e dedizione per essere padroneggiato. Tuttavia, anche i principianti possono trarre beneficio dalla sua struttura chiara e potente. Attraverso questo rituale, l’operatore non solo si avvicina alla comprensione dell’Albero della Vita, ma diventa egli stesso un albero, radicato nella terra e proteso verso il cielo, un ponte vivente tra il divino e l’umano.
Photo: vectezy.com
Comments