Il Principio del Genere: La Dualità Creativa nell’Universo
- André Eliat Marchand
- 7 mar
- Tempo di lettura: 4 min

Il Kybalion, testo ermetico per eccellenza, espone sette principi fondamentali che regolano l’universo, sia nel piano materiale che in quello spirituale. Tra questi, il Principio del Genere occupa una posizione peculiare, essendo spesso frainteso o ridotto a una mera dualità sessuale. In realtà, questo principio va ben oltre la semplice distinzione tra maschile e femminile, penetrando nelle profondità della creazione stessa, della mente e dello spirito. Esso afferma: "Il Genere è in tutto; tutto ha i suoi Principi Maschile e Femminile; il Genere si manifesta su tutti i piani."
In questo articolo, esploreremo il Principio del Genere nella sua essenza più profonda, analizzando la sua natura metafisica, la sua presenza nei piani cosmici e la sua funzione nella dinamica creativa dell’universo. Senza scendere in applicazioni pratiche, ci concentreremo sulla comprensione teorica e filosofica di questo principio, mantenendo un taglio accademico ma accessibile a un pubblico con solide basi di esoterismo e spiritualità.
Il Genere come Principio Cosmico
Il Principio del Genere non deve essere confuso con il concetto di genere biologico o sessuale. Esso rappresenta una dualità archetipica, una polarità universale che si manifesta in ogni aspetto della realtà. Questa dualità non è mai conflittuale, ma complementare: il maschile e il femminile sono due forze che cooperano per generare l’armonia e la creazione.
Nel Kybalion, si legge che "il Principio Maschile corrisponde all’energia proiettiva, attiva, espansiva, mentre il Principio Femminile è ricettivo, passivo e contrattivo." Questa descrizione non va intesa in termini di superiorità o inferiorità, ma come una dinamica necessaria per l’equilibrio universale. Senza l’interazione tra queste due forze, l’universo rimarrebbe statico e sterile.
La Dualità nella Creazione
La creazione, secondo l’ermetismo, è un atto che richiede la presenza di entrambi i principi. Il Principio Maschile fornisce l’impulso iniziale, l’idea, la volontà creatrice, mentre il Principio Femminile accoglie, modella e dà forma a quell’idea. Questo processo è visibile in ogni piano dell’esistenza:
Nel piano fisico, la dualità si manifesta nella riproduzione degli esseri viventi, dove il maschile e il femminile collaborano per generare nuova vita.
Nel piano mentale, il Principio Maschile è associato alla volontà e alla ragione, mentre il Principio Femminile è legato all’immaginazione e all’intuizione.
Nel piano spirituale, la dualità si esprime nell’unione tra l’anima individuale (femminile) e lo spirito universale (maschile), un concetto che ricorda il matrimonio mistico delle tradizioni esoteriche.
Questa interazione tra i due principi non è limitata agli esseri viventi, ma si estende a tutti i fenomeni dell’universo. Anche in un oggetto inanimato, come una pietra o una stella, è possibile individuare una componente maschile e una femminile, sebbene in forme più sottili e meno evidenti.
Il Genere nei Piani Superiori
Uno degli aspetti più affascinanti del Principio del Genere è la sua manifestazione nei piani superiori dell’esistenza. Nei regni spirituali e metafisici, la dualità non è più legata alla materia, ma si trasforma in una dinamica di forze pure.
Nel piano astrale, il Genere si manifesta come l’interazione tra l’energia creatrice (maschile) e la materia astrale (femminile), che insieme danno vita alle forme-pensiero e alle emozioni.
Nel piano mentale superiore, la dualità diventa l’unione tra il pensiero attivo (maschile) e la contemplazione passiva (femminile), necessaria per la comprensione delle verità universali.
Nel piano divino, il Genere si dissolve in una unità trascendente, dove maschile e femminile si fondono in un’armonia perfetta, simboleggiata dall’Androgino delle tradizioni esoteriche.
Questa progressione dimostra che il Principio del Genere non è statico, ma evolve insieme alla coscienza, passando dalla dualità materiale all’unità spirituale.
Il Genere e l’Evoluzione Spirituale
Il Principio del Genere ha un ruolo fondamentale nell’evoluzione spirituale dell’individuo. Attraverso la comprensione e l’integrazione delle due forze, l’aspirante può raggiungere un equilibrio interiore che lo avvicina alla realizzazione del Sé.
Nelle tradizioni esoteriche, l’unione del maschile e del femminile è spesso rappresentata come un matrimonio sacro, un simbolo dell’armonia tra gli opposti. Questo matrimonio non è solo esteriore, ma interiore: è l’integrazione delle qualità maschili e femminili dentro di sé, che porta alla nascita del "Figlio della Luce", una metafora per l’illuminazione spirituale.
Tuttavia, questo processo non è automatico. Richiede una profonda consapevolezza delle proprie polarità interne e un lavoro costante per bilanciarle. Solo quando maschile e femminile sono in perfetto equilibrio, l’individuo può accedere a stati di coscienza superiori e comprendere la vera natura dell’universo.
Il Genere come Chiave dell’Universo
Il Principio del Genere, come descritto nel Kybalion, è una delle chiavi per comprendere la struttura e il funzionamento dell’universo. Esso ci insegna che la dualità non è una divisione, ma una complementarità necessaria per la creazione e l’evoluzione.
Attraverso lo studio di questo principio, possiamo iniziare a vedere la dualità non come un conflitto, ma come un’opportunità per raggiungere l’armonia. Che si tratti di materia, mente o spirito, il Genere è sempre presente, guidando l’universo verso un equilibrio dinamico e perpetuo.
In un’epoca in cui la comprensione della dualità è spesso superficiale o distorta, il Principio del Genere ci invita a guardare oltre le apparenze, per scoprire l’unità che si nasconde dietro ogni opposizione. È un invito a riconoscere la bellezza della complementarità, sia nel mondo esterno che dentro di noi.
Come scrivono gli autori del Kybalion: "La comprensione di questo principio getta una grande luce su molti argomenti che hanno a lungo turbato la mente degli uomini." E forse, è proprio questa luce che ci guiderà verso una comprensione più profonda di noi stessi e dell’universo che ci circonda.
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